Non è nostro uso e costume rispondere alla propaganda ma attenersi sempre ai fatti e alla sostanza, informando si.
Rispondendo al quel Segretario del SAPPE che sistematicamente spara cazzate pur di attirare l’attenzione sulla sua persona: l’O.S.A.P.P. di oggi non è per nulla paragonabile a quella di ieri a capo quel “Robin” che gli assomiglia, e che lo chiamava “Peppino il Garibaldino”, che dichiarava e dichiara in ogni comunicato guerra a tutti e alla nazione, ma che non fa nessuna battaglia, se non per i propri fini e i propri interessi, vedasi la sistemazione del figliol prodigo all’U.E.P.E
Spiegasse ai sui iscritti in termini giuridici cos’è la cd “Legge Pinto”!,
Ma non avendone né la capacità e né formazione giuridica lo spieghiamo qui noi:
La Legge Pinto nasce come ricorso straordinario in appello qualora un procedimento giudiziario eccede il termine di durata ragionevole di un processo secondo la Corte Europea dei Diritti dell’uomo (CEDU).
L’articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, riconosce ad ogni persona il diritto a vedere la sua causa esaminata e decisa entro un lasso di tempo ragionevole come componente del diritto ad un equo processo.
Il ricorso per il riconoscimento da ingiusto processo può essere richiesto usufruendo l’assistenza del gratuito patrocinio in presenza dei requisiti di legge.
Secondo la giurisprudenza della Corte, il tempo della causa si calcola;
- dies a quo a partire dalla notifica dell’atto di citazione, o dal deposito del
ricorso nel procedimento civile, o della conoscenza diretta e ufficiale delle
accuse da parte dell’imputato nel processo penale. - dies a quo fino alla definitività della sentenza) dopo tre gradi di ricorso o
scadenza dei termini per la possibilità di ricorso).
La CEDU ha stabilito che il procedimento si considera di durata irragionevole in ogni caso quando si superano i tre anni per grado di giudizio. Dopo di che, spieghi alle persone quale ricorso ha vinto in termini giuridici. Mi sembra, ma come questa segreteria ha sempre detto, la Legge Pinto è un giusto riconoscimento ad una sconfitta del sistema giudiziario italiano.
Come del resto lo è stato e continua ad esserlo la condanna dell’Italia nella famosa sentenza “Sulejmanovic.
Dove a pagarne le conseguenze oggi sono i Poliziotti penitenziari e i liberi cittadini come contribuenti.
Quindi parlare di ricorsi vinti da parte di chi non ha nessuna competenza e tantomeno formazione giuridica mi sembra pacifico e da ignorante.
Ai colleghi e per chi ha la memoria corta, vogliamo solo dire, aspettiamo a tirare le conclusioni e vediamo quanti saranno invece i colleghi che per colpa loro dovranno pagare, (ricordo loro dei
1.000/00 euro e dei 18.000/00 euro) di un “approntato ricorso alla Corte di Giustizia Europea” accenno fatto in diversi proclami da parte dello stesso Segretario del SAPPe e se lui o altri
rimborseranno la somma che questi dovranno dare pagare.
Concludo senza dilungarmi oltre, caro Segretario SAPPe smettila di tirare la carretta denigrando tutti e tutto, e cerca di poter fare quello che in attività di servizio e in tanti anni di sindacato in Puglia non sei riuscito e non sei stato capace di fare.
I Comunicati servono a informare i propri iscritti e i non iscritti e non a denigrare altri, la democrazia è confronto e non denigrazione.
MA SOPRATTUTTO SIA BEN CHIARO, L’O.S.A.P.P. FORNISCE UN SERVIZIO DI CONVEZIONE E BASTA E SOPRATTUTTO, NOI NON PERCEPIAMO QUOTE SUI RICORSI.
GLI ALTRI SINDACATI POSSONO DIRE LO STESSO?
COMUNICATO GIORNO 15 LUGLIO 2017