Con riferimento alla richiesta del Direttore Generale del Personale e delle Risorse avanzata con nota prot. 0333874 del 20.10.2017, le sottoscritte Organizzazioni Sindacali non ritengono possibile e giusto formulare alcuna osservazione sullo “Schema di decreto del Ministro della Giustizia recante misure per la definizione dei criteri e delle priorità di assegnazione delle sedi di servizio del personale del Corpo di polizia penitenziaria”, in primis onde non fornire legittimazione di sorta, neppure implicitamente, ad una procedura che viene ritenuta del tutto arbitraria e lesiva dei diritti e interessi del personale appartenente al Corpo da esse rappresentate.
Pertanto, sin d’ora, diffidano il Ministro della Giustizia dal procedere ulteriormente nel procedimento, da cui deriverebbe un’indebita mobilità del personale “impiegato in funzioni diverse da quelle operative” che si assume in esubero nelle sedi c.d. extra-moenia. A tale fine, evidenziano quanto segue.
L’attuazione dello schema del decreto adottando sarebbe gravemente lesivo degli accordi già intercorsi fra l’Amministrazione penitenziaria e le Organizzazioni Sindacali nello scorso mese di Luglio, che nel procedere alla regolamentazione delle assegnazioni del personale in esubero (definito extra-moenia), non hanno previsto quanto oggi ipotizzato dal Ministro della Giustizia individuando congiuntamente una serie di criteri diversi da quelli emersi dalla lettura dello schema di D.M. In particolare, in occasione dell’esame congiunto tenutosi in data 05.07.2017, e ratificato dalla Direzione Generale del Personale e delle Risorse nella nota prot. 0223175 del 07.07.2017 indirizzata ai Provveditorati Regionali veniva, stabilito:
- Blocco di nuove assegnazioni anche nelle ipotesi di collocamento in quiescenza del personale impiegato nelle sedi in questioni;
- Assegnazione del personale attualmente in servizio in sede extra-moenia che è risultato vincitore di interpelli per sedi penitenziarie presso le stesse.
- Assegnazione definitiva del personale in entrata nelle sedi extra-moenia compatibilmente alla dotazione organica;
- Assegnazione definitiva presso la sede di distacco del personale in uscita dalle sedi extra-moenia compatibilmente con la dotazione organica;
- Restituzione del personale non rientrante nel punto 4 alle sedi di appartenenza, se nella sede extra-moenia di servizio, nonostante le azioni di cui ai punti precedenti, continui a sussistere una situazione di sovra-organico.
Veniva altresì stabilito che i criteri sarebbero stati esaminati in sede di definizione del nuovo PCD sulla mobilità e, visto che l’accordo avrebbe avuto effetto anche sul personale in servizio presso le sedi cui era destinata la nota de qua, il Direttore Generale invitava i Provveditori a cristallizzare la situazione degli organici alla data del 05.07.2017, invitandoli altresì a inviare l’elenco nominativo aggiornato del personale colà in servizio.
E’ evidente che tale accordo recepito e reso operativo dalla Direzione Generale già regolamentava compiutamente la situazione degli organici del personale assegnato alle sedi “non penitenziarie” (c.d. extra-moenia), pertanto lo schema di regolamento ipotizzato dal Ministro interviene irrazionalmente ed arbitrariamente su una materia oggetto di una recentissima contrattazione già effettuata, andando ad incidere violentemente sui rapporti e le dinamiche esistenti tra le OO.SS e l’Amministrazione Penitenziaria, per di più per motivi del tutto sconosciuti.
Preme altresì evidenziare, a dimostrazione della grave lesione delle prerogative sindacali che si viene effettuando tramite la procedura in oggetto, che è del tutto indebito richiedere, oggi, delle osservazioni alle OO.SS. quando non si sono messe le stesse nella condizione di partecipare effettivamente alla ricognizione delle piante organiche, che l’Amministrazione – stando al tenore della richiesta – avrebbe invece già effettuato tramite il D.M. 02.10.2017 (in corso di registrazione) citato nella richiesta quale elemento di fondamentale interesse ed invece mai reso noto alle OO.SS., sebbene più volte richiesto.
Come noto, la determinazione delle piante organiche è materia per la quale l’art. 27 D.P.R. 164/2002 prevede la partecipazione delle OO.SS. mediante la consultazione, che – nella fattispecie – non si è svolta! A tale proposito si formula ampia riserva di procedere ex art. 28 L 300/1970.
Per quanto sopra, con il presente atto le scriventi OO.SS
DIFFIDANO
Il Sig. MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, Onorevole ANDREA ORLANDO, a desistere dall’adozione unilaterale del preannunciato provvedimento, gravemente illegittimo nel metodo e ingiusto nel merito.