Gen.mo Provveditore, Dr. CANTONE
dopo aver ricevuto la sua nota di pari oggetto ho cercato di ragionare e capire il motivo per cui la S.V. ha voluto inviare quella missiva a tutte OO.SS., ma davvero non sono riuscito a trovare una di giustificazione, forse per il mio non alto quoziente intellettivo.
Ripasso qui velocemente i suoi cinque periodi di esposizione della nota e mi chiedo e le chiedo, ma Lei Dr. CANTONE, persona stimatissima da me, come diverse volete Le ho detto direttamente possibile che:
- solo ora si sia accorto che recenti episodi verificatosi a Foggia hanno creato forte preoccupazione nel personale?
- Possibile che solo ora ha avuto modo di comprendere la reale entità in cui versa il personale e tutto l’istituto foggiano?
- possibile che solo ora si accorge della scarsa qualità del lavoro che il personale svolge negli istituti di Foggia e di tutto il suo distretto di competenza?
Queste le domande e le osservazioni sulla prima parte della sua nota.
Leggendo l’ultimo periodo invece riflettevo e Le chiedo, ma in che modo Lei “crede che in questo momento sia particolarmente necessaria l’unità di intenti e lo scambio di informazioni tra parte pubblica e parte sindacale, nell’interesse e per il bene di tutto il personale”?
Devo essere sincero dr. Cantone, non riesco a capire, nonostante i miei quarant’anni di vita lavorativa in prima linea nel Corpo degli Agenti di Custodia e oggi della Polizia Penitenziaria, mi aiuti Lei a farlo.
Noi dell’OSAPP degli istituti abbandonati, della daunia e non solo, lasciati senza una guida dirigenziale lo andiamo evidenziando e denunciando da anni, in tutte le sedi e con ogni mezzo, per non parlare dei restanti istituti pugliesi, tra cui vorremmo ricordarle quello di Taranto, abbiamo cercato di parlare con Lei anche dei distacchi in uscita da Foggia a San Severo, nonostante le criticità di Foggia , ma lei ci ha risposto in politichese, questo solo per ricordare una delle tante nostre preghiere ad intervenire.
L’OSAPP, per quanto ci riguarda ha sempre cercato di dare il proprio apporto costruttivo all’azione sindacale, ma forse noi pensiamo che quello che da anni andiamo denunciando sul degrado lavorativo all’interno degli istituti NON ERA DI INTERESSE, o forse, è solo una conseguenza delle disattenzioni e di un disinteresse generalizzato di una classe Dirigente dell’Amministrazione Penitenziaria, a livello locale, degli uffici alle sue dirette dipendenze, ma in particolare degli uffici del D.A.P., incapace di gestire la Polizia Penitenziaria, per le scellerate politiche, a nostro avviso poco attenta ai problemi del personale, ma brava a cavalcare l’onda buonista solo verso l’utenza detentiva, bravi a fare protocolli d’intesa che restano buoni sulla carta, a farsi pubblicità di programmi trattamentali che io definisco “fasulli e di facciata” (parlo in particolare di quelli per la gestione dei soggetti con problematiche psichiatriche), magari forse anche pensando a far carriera o a interessi di poltrona, se consideriamo che da diversi anni diversi istituti in Puglia sono senza una guida effettiva.
Mi fermo qui dr. Cantone per non tediarla, salutandola, ma anche assicurandole che non è necessario questo tipo di sollecitazioni per il Sindacato che io guido, l’OSAPP, ha sempre sollecitato le Direzioni e i suoi uffici ad intervenire, ma le risposte se le andiamo a rileggere e rivedere, sono quelle di un linguaggio politichese, laddove si vuol far apparire che le cose vanno bene, noi la nostra parte la facciamo tutti i giorni nella duplice veste, in primis come appartenenti alla POLIZIA PENITENZIARIA e questo in silenzio e senza clamori, lavorando ben oltre l’orario previsto in materia di orario di lavoro e poi nella veste di persone prestate al sindacato.